Quante volte accade che fatti di cronaca colpiscano in particolar modo l’opinione pubblica, tanto da innescare un’attenzione morbosa sulla vicenda da parte dei lettori di testate giornalistiche o programmi tv, che determinano nei giornalisti la conseguente rincorsa ai dettagli più intimi e personali?
Nella vicina penisola, il Garante per la protezione dei dati personali, autorità amministrativa preposta ad assicurare la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali e il rispetto della dignità nel trattamento dei dati personali, ha recentemente avviato un’istruttoria nei confronti dei siti che hanno diffuso le generalità della vittima della violenza sessuale di Palermo, recente caso di cronaca giudiziaria che ha occupato la quasi totalità delle testate giornalistiche e dei programmi televisivi di cornaca italiani.
Spesso la rincorsa all’articolo “sensazionalistico”, conduce ad una ricerca spasmodica di circostanze che possono portare a individuare i protagonisti di una determinata vicenda, nonostante le regole deontologiche dei giornalisti impongano chiaramente di rappresentare fatti di cronaca di questa gravità senza indugiare in dettagli che possano portare a individuare, in special modo, le vittime di una violenza.
Con l’entrata in vigore della nuova Legge sulla protezione dei dati, viene regolamentato il trattamento dei dati sensibili che possono, in modo diretto o indiretto portare all’identificazione di una persona.
L’ Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza, figura analoga al Garante della privacy italiano, è quell’autorità preposta a promuovere d’ufficio o su denuncia, un’inchiesta nei confronti di un organo federale o di un privato se indizi sufficienti lasciano presumere che un trattamento di dati potrebbe violare le disposizioni sulla protezione dei dati. Le conseguenze sono la comminatoria di una multa piuttosto elevata ed il diritto, da parte della persona lesa, di promuovere tutte le azioni concernenti la protezione della personalitàgià previste dal Codice civile svizzero.
Si parla di risarcimenti? Ebbene si, la persona lesa può richiedere il risarcimento del danno, e la riparazione morale.
Non c’è dunque spazio di discussione tra liberatà di stampa e limitazioni di informazione quando c’è in gioco la sfera intima e personale di una persona.